L’incontro di ieri sera a Termoli per la presentazione del progetto “Adrigov”
cioè di una governance dell’Adriatico, che vede l’impegno di 13 paesi e regioni
che si affacciano su questo pezzo di Mediterraneo. Un tavolo di
lavoro presieduto dal presidente della Regione Molise Iorio e aperto da una
relazione di Francesco Cocco alla presenza di rappresentanti delle istituzioni
rappresentative dell’Adriatico, tra i quali ben tre ambasciatori e il Rettore
Cannata dell’Università del Molise.
L’incontro ha rappresentato un
significativo passo in avanti verso la costruzione della macroregione
Adriatico-Ionica che, come si sa, è un obiettivo strategico
dell’Europa.
Un grande obiettivo di pace, con le possibilità del dialogo
e della collaborazione, e di sviluppo, con la messa in rete delle risorse e dei
valori propri dei territori di questo vasto territorio che ha in comune i due
piccoli mari.
 
 

In questo senso la discussione, aperta nella sala del
consiglio del Comune di Termoli, è continuata nella sala dei
ricevimenti di Villa Livia, intorno ai tavoli preparati dallo
staff di Massimo D’Arcangelo, all’insegna del convivio, della ospitalità
molisana e della sua ricca cucina di terra e di mare, dei suoi oli e dei suoi
vini.
Un menu che ha riproposto l’eterno incontro del mare con la terra, l’orto;
posto in evidenza il valore che il tartufo, soprattutto bianco, ha per il Molise
insieme con i caratteri della sua viticoltura e dei suoi vini; posto al
centro il piatto che dà maggiore fama alla ricca cucina marinara termolese, il
Brodetto di pesce alla termolese di tornola”, che ha saputo svolgere
nel migliore dei modi il suo ruolo di grande protagonista.
Un antipasto
di mazzancolle su un letto di rape appena stufate e seguito da un altro di
seppie abbinate a carciofi; un primo a base di Tagliolini alla marinara con
ortaggi e tartufo e la zuppa di pesce come seconda portata.

 

In abbinamento i vini dell’azienda Terresacre di Montenero di
Bisaccia, una “Falanghina del Molise“doc , l’
Oravera” 2011, dal bel color dorato, elegante e dalla grande e ricca
complessità e armonia di profumi; un “Molise Rosso ” doc della giovane
e dinamica azienda “Cantine Salvatore” di Ururi, il
Biberius” a base di Montepulciano; una “Tintilia del Molise”,
la doc più recente delle quattro riconosciute, dell’azienda di Vincenzo
Cianfagna di Acquaviva Colle Croci, il “Sator” che riporta ai
frutti del sottobosco e fa pensare alle spezie, ai tannini vellutati propri dei
grandi vini con quel suo gusto rotondo e persistente, e, alla fine, per chiudere
in dolcezza, un vino dolce che sa di moscato, l'”Apianae” dell’azienda
Di Majo Norante di Campomarino, anch’esso della doc
Molise“.
Ieri, a conclusione dei lavori, la consegna agli
ospiti di un omaggio di altri vini delle azinde Borgo di Colloredo, Di
Tullio, Di Majo Norante, Nuova Cliternia di Campomarino, Terresacre e San Zenone
di Montenero di Bisaccia, per altri assaggi nelle loro case con gli
amici nel ricordo di questa visita del Molise.

Pasquale Di Lena
pasqualedilena@gmail.com