BERE VINO FA DAVVERO MALE?

Non nascondo che trattando, con quest’articolo, un argomento di stretta attualità e pieno d’insidie, con l’obiettivo di fare un po’ di chiarezza, si corra il rischio di incappare in scivoloni o creare allarmismi, perché tale è lo stato dell’arte, frutto di scontri dialettici, e non solo, tra addetti al settore e responsabili di sanità pubblica,

UN'OCCASIONE PERSA

Come avevo in parte anticipato, con questo articolo si chiude il discorso sul vino biologico, sperando di aver fornito, in maniera organica e comprensibile, un aiuto concreto a capire quali sono gli sviluppi e le implicazioni della nuova normativa e forse, cosa più importante, quali sono le applicazioni di cantina che concorrono nella determinazione qualitativa

A PROPOSITO DI VINO BIOLOGICO

Ho avuto modo di parlare in questo post come l’Unione Europea, con il regolamento n° 203/2012, ha decretato la nascita del “vino biologico” rispetto alla vecchia normativa che prevedeva, invece, la produzione di “vino ottenuto da uve biologiche”. Come già anticipato, si è trattato di un provvedimento non privo di strascichi polemici, in modo particolare

FINALMENTE BIOLOGICO?

Che la sostenibilità ambientale e la tutela della salute del consumatore fossero i cardini si cui si basano le strategie di sviluppo delle principali aziende agroalimentari e, nella fattispecie, per quelle situate tra i 30° e i 50° di latitudine nord e sud di entrambi gli emisferi, è un dato ormai assodato. Non tanto perché

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