La tredicesima edizione di “Goccia d’Oro” si presenterà, secondo gli organizzatori, come il punto di svolta sulla consapevolezza e gestione dei sistemi biotici, abiotici e strutturali che riguardano l’olivicoltura.

Dopo il successo ottenuto negli anni scorsi, torna il Concorso “Goccia D’Oro”, il premio destinato ai migliori oli extravergini del Molise, giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione. La premiazione si svolgerà venerdì, 16 dicembre 2016, alle ore 17.30 presso il Cinema – Teatro Risorgimento di Larino. Il concorso, indetto per la prima volta nel 2004 in occasione del decennale della fondazione dell’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”, nata proprio nella città frentana, è promosso anche quest’anno dall’Ufficio Olivicolo dell’ARSARP di Larino, in collaborazione con la “Scuola del Gusto” di Larino, la Regione Molise (Assessorato all’Agricoltura), l’Istituto Comprensivo e l’Istituto Superiore di Larino, con il patrocino del Comune frentano. invito-goccia-doro-2016La giornata dedicata all’olio molisano si aprirà, come consuetudine consolidata, in mattinata, con un momento di riflessione culturale che si terrà presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Agrario di Larino. Il tema trattato, come sempre, è di stretta attualità: “quale forma di allevamento per l’olivicoltura di oggi”? Nel piccolo Molise, il tema tiene banco ormai da qualche tempo e proprio su queste pagine, ne parlammo qualche mese fa, a margine di un evento specifico sul sistema superintensivo, non senza suscitare reazioni opposte e confronti accesi tra operatori. Quella che allora definimmo, anche provocatoriamente, una spaccatura, si sta inesorabilmente acuendo, forse anche per colpa della mosca dell’olivo (ancora si fa molto poco per il suo monitoraggio e controllo), o forse anche per colpa di un settore che continua ancora a ignorare possibili vie d’uscita per il nostro Paese “partorendo” degli abomini come l’extravergine “con prodotto italiano”. Resta il fatto che sempre più oliveti sono abbandonati, con una pericolosa rievocazione storica, come già qualcuno ha anticipato, del periodo più buio per l’olivicoltura e della nostra storia, ossia il medioevo con i suoi boschi di olivi. Tra una soluzione superintensiva tout court, che sta spopolando nel “nuovo mondo” olivicolo e che presto inonderà il mondo con un prodotto a basso costo o la strenua difesa dell’olivicoltura di territorio, figlia del clima e della storia, esclusiva del bacino del Mediterraneo e dell’Italia in particolare, c’è anche chi sta sperimentando, proprio in Molise, l’adattabilità di alcune cultivar locali a tale sistema, cercando di conciliare l’innovazione con il territorio. Tanti sono i temi da sviluppare e insieme con Maurizio Corbo, responsabile dell’Ufficio Olivicolo dell’ARSARP, abbiamo condiviso fin da subito l’idea, per l’organizzazione di questa edizione, di approfondire la tematica per consegnare agli olivicoltori la conoscenza per scegliere autonomamente e consapevolmente il modo di coltivare l’olivo oggi. “La conoscenza dell’olivo come entità viva e razionale porterà gli operatori di settore a saper scegliere ciò che è giusto per l’economia aziendale che non dovrà tener conto, banalmente, della quantità di olive prodotte ma di tutto ciò che essa comporta”. Idee chiare quelle del funzionario e “padre” del concorso, che poi sottolinea come “l’olivicoltore dei nostri tempi, dovrà essere sempre più attore e meno spettatore affinché “subisca” gli eventi tecnologici con l’abilità di chi ama e sa prendersi cura di questa straordinaria pianta”. Dopo che la mosca olearia ha colpito di nuovo impietosamente, a cui si sono aggiunte altre patologie, complice anche il solito andamento climatico anomalo, tanti sono i produttori che hanno inviato campioni al concorso, consci di aver ottenuto dalle drupe extravergini di qualità, molti anche quelli che hanno declinato perché non sono riusciti a gestire al meglio le tante criticità dell’annata. “Un’importante assunzione di consapevolezza“, secondo Maurizio Corbo, con ben 55 oli sottoposti al giudizio rigoroso del panel dell’Arsarp di Larino, sotto la sua attenta regia, a cui si sono aggiunti, con un bell’esempio di sinergia, rappresentanti dell’altro panel regionale accreditato, Istituto Agrario Larinoquello di Unioncamere Molise, guidato, invece, da Vitor Ugo Fratini. A parlarne, in termini scientifici, nella mattinata, ci saranno alcuni esponenti illustri del panorama olivicolo, come Giorgio Pannelli del CRA-OLI di Spoleto, un veterano della ricerca olivicolo-olearia in Italia, affiancato dal giovane ricercatore e titolare della Cattedra di olivicoltura dell’Università di Foggia Giuseppe Lopriore.  Ci saranno poi le testimonianze dell’olivicoltore pugliese Giustiniano Serrili e degli studenti Francesco Guglielmi e Sofia Romualdi dell’Istituto Agrario di Larino, coordinati dal docente Pasquale Romano, che illustreranno i progetti in essere sulla centralità che l’Istituto avrà in tema olivicoltura e olio in Molise nei prossimi anni. Le conclusioni saranno affidate all’Assessore all’Agricoltura della Regione Molise, Vittorino Facciolla. Moderatore d’eccezione il noto giornalista di settore, Maurizio Pescari. Anche per la tredicesima edizione del concorso sono previste 3 giurie: assaggiatori professionisti, gli alunni della scuola primaria di Larino e i detenuti, studenti dell’Istituto Agrario, della casa circondariale di Larino. Le aziende produttrici di olio concorrono per le seguenti attività: Amatori (produttori che producono massimo 500 Kg d’olio), Professionisti (produttori che producono oltre 500 Kg d’olio); quest’ultimi possono concorre con le varie produzioni: EVO, DOP, BIO, BIO/DOP.

Sebastiano Di Maria