Invocare la tradizione per alcuni vini frutto dell’innovazione tecnologica, come i rosè o gli spumanti in autoclave, vuol dire rinunciare a comunicare uno dei valori più pregnanti di questi vini, rappresentato, appunto, dalla modernità. Questi vini devono allora rinunciare alla storia per farsi con conoscere? Si può utilizzare a questo proposito la dualità ctoniano/epictoniano. Khtohon significa “terra” in greco, termine che si ritrova nella parola autoctono, che vuol dire “originario di quella terra”. Nella mitologia greca si distinguono divinità ctoniane (Gaia, Ade, Demeter…) dalle epictoniane (creatrici della terra) come Urano, Zeus, Atena. Quale è il loro rapporto con il vino? Non ci sono dubbi che il vino è ctoniano, con le radici profonde ed è conservato nella terra, nelle profondità delle cantine e nelle anfore di terracotta. I greci antichi versavano a terra le prime gocce di vino nel rituale della libagione del simposio, per placare le divinità ctoniane. Uno spumante, come il Prosecco ad esempio, ha caratteristiche epictoniane, non invecchia in cantina, è esposto alla luce, è il vino delle feste all’aperto, testimonia la bellezza dei paesaggi. È certamente più adatto alle pratiche socio-culturali moderne.
 
Le Baccanti, tragedia omaggio al culto di Dioniso (dal web)
 
Vi è anche un’altra dualità, quella dionisiaco/apollinea, riportata da Nietzsche. Dionisio è il dio del vino, dell’eccesso, che beve vino puro (per questo chiamato acratophoro), in quanto non versa il vino nel cratere per la diluizione con l’acqua, come era la prassi simposiaca. Identifica il vino carnoso, forte, strutturato. All’opposto c’è il vino della temperanza, dell’elevazione spirituale, del banchetto greco che non era una riunione di ubriachi, ma momento di discussione e narrazione. Quale è, allora, il personaggio da invocare? Senza alcun dubbio Apollo, Phebus, dispensatore di luce, che rappresenta il piacere del bere come momento per lo spirito non solo della carne, non dell’ebbrezza. Vini come Prosecco o Soave che richiamano luce, cordialità, giovinezza, sono più vicini ad Apollo che a Dionisio.
 
Fonte: Tre Bicchieri Gambero Rosso (articolo a firma del prof. Attilio Scienza)