In queste ore si apprende che l’esecutivo di Palazzo Magno, pensando di venire incontro alle esigenze dei ragazzi e del personale scolastico, avrebbe dato il via ad un progetto preliminare teso a creare un polo scolastico, ubicando il nuovo Istituto Agrario in contrada Cappuccini.
In realtà sulla localizzazione del nuovo edificio scolastico le indicazioni sono esattamente di segno opposto poiché in zona Cappuccini mancano i terreni necessari per l’attività didattica tipica di tale scuola. Infatti il corpo docente, gli studenti e gran parte della popolazione sono favorevoli ad una soluzione che preveda la costruzione della nuova sede nell’area di proprietà della Provincia in adiacenza al Villino Petteruti Romano, sede storica dell’Istituto Agrario.
La dirigenza dell’istituto, da sempre, ha sostenuto con forza tale tesi. Ricordiamo che il compianto Dirigente Scolastico, Prof. Giovanni Luccitelli, con tenacia confutò i presunti impedimenti archeologici, sismici, idrogeologici con uno studio puntuale, fra l’altro elaborato dai docenti e dagli studenti dello stesso istituto.
Anzi gli studenti si sono anche dilettati a progettare la loro scuola con delle tavole che sono state sottoposte all’Amministrazione Comunale e a quella Provinciale dell’allora presidente D’Ascanio.
L’amministrazione Comunale ha, più volte, garantito il suo sostegno al progetto dei giovani studenti dell’ITAG di Larino non facendo mancare una sua deliberazione favorevole all’edificazione sul sito originario e, solo, in subordine in località Cappuccini. Ha avuto un ripensamento, come il comunicato stampa della Provincia farebbe pensare, o cos’altro?
L’Istituto Agrario ha una sua tipicità che spesso, in buona fede, viene dimenticata da chi è chiamato a fare delle scelte che lo riguardano. Le Scuole Agrarie fanno della ricerca il loro punto di forza la quale, però, necessita della continua verifica, c.d. in Pieno Campo, dei risultati raggiunti.
Potrà sembrare strano, ma più che della “compagnia” di un polo scolastico, l’Istituto Agrario ha bisogno della “solitudine” della campagna!
Senza parcelle sperimentali, semenzai, serre, frutteti, vigneti ed oliveti l’ Istituto Agrario da fucina di tecnici ed operatori dell’agricoltura si trasformerebbe in un mero diplomificio nozionistico alla lunga destinato a chiudere per carenza di iscrizioni. Chi vorrà frequentare una scuola che non può dare la necessaria formazione tecnico-pratica?
Se la bellissima idea di creare nell’azienda agraria della scuola, sita nelle Piane di Larino, un Campus affiancando all’ITAG, un Convitto e l’Università dell’Olio e dell’Olivo è, oggi, difficilmente praticabile per il periodo di austerity e ristrettezze economiche che stiamo attraversando, almeno bisogna consentire agli studenti di poter svolgere adeguatamente le attività didattiche.
L’ITAG costruito affianco al Villino Petteruti Romano oltre a garantire la campagna sufficiente per la didattica, diverrebbe una cerniera tra il Pian San Leonardo ed il Centro Storico, recuperando i terreni prossimi al Vallone della Terra che potrebbero diventare fruibili, come area verde, per l’intera comunità larinese.
Infine, non va sottovalutato il risparmio di costi e di tempi per la pubblica amministrazione poiché, a differenza dei terreni siti in zona Cappuccini, non si dovrebbe procedere ad esproprio.

Vincenzo Notarangelo (Presidente Associazione ex allievi)