SOLIBAM (Strategies for Organic and Low-input Integrated Breeding and Management) rappresenta un progetto di ricerca europeo, finanziato dal VII Programma Quadro, che vede la partneship di 23 istituzioni di 10 paesi europei e di Mali, Europa e Siria. Il suo obiettivo principale è quello di incrementare la qualità e la produttività delle colture in sistemi agricoli biologici ed eco-compatibili, attraverso lo sviluppo di un modello d’innovazione varietale che tenga in considerazione l’impatto delle singole pratiche agronomiche. Verranno sviluppati, a tal proposito, nuovi approcci di riproduzione che,  integrati con specifiche pratiche di gestione, mirino ad incrementare la produttività, la qualità, la sostenibilità e la stabilità delle colture adattandoli a sistemi agricoli biologici ed a basso impatto, nelle diverse condizioni agricole europee e nell’agricoltura di piccola scala nel continente africano. Particolare rilevanza viene data al miglioramento genetico partecipativo, attraverso il coinvolgimento della comunità nelle diverse fasi di studio, perchè considerato un metodo di selezione varietale adatto ai diversi contesti sociali e colturali, tipici dell’agricoltura biologica.



Farm days e partner Solibam



Alla base di questo progetto, come è possibile intuire, ci sono numerosi fattori direttamente legati al nostro futuro, quali la crescita della popolazione, la necessità di una maggiore protezione ambientale e i cambiamenti climatici, che stanno aumentando, di fatti, la pressione sul sistema agricolo mondiale. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: come assicurare la sicurezza alimentare e la qualità del cibo, mantenendo allo stesso tempo la sostenibilità ambientale e socio-economica? In tal senso, l’Unione Europea sta prendendo decisioni politiche rilevanti per quanto riguarda il cosiddetto “greening” dell’agricoltura, vera novità dell’ultima PAC, attraverso la promozione di una serie di misure come la copertura vegetale, la diversificazione produttiva attraverso la rotazione delle culture, la gestione di pascoli e prati permanenti, set aside ecologico e agricoltura biologica. Gli imprenditori agricoli europei sono pronti ad affrontare questa sfida? In tal senso si sviluppano i sistemi di produzione biologici e low input, portati avanti dall’AIAB (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) nell’ambito del progetto europeo SOLIBAM. Cristina Micheloni, vicepresidente AIAB, spiega che “la chiave di un sistema produttivo sostenibile è la diversificazione dei sistemi agricoli a diversi livelli (es. diversità genetica, diversità di specie, diversità di habitat) e che questo approccio possa essere utilmente trasferito in strategie di gestione concrete, applicabili a sistemi a basso input e biologici in Europa ed altrove“.

 

Locandina appuntamento presso San Giuliano di Puglia



In tal senso si va ad inserire il progetto “Farm days”, giunto al terzo anno, organizzato da AIAB nell’ambito del progetto SOLIBAM. Un appuntamento importante per agricoltori e tecnici per scambiare conoscenze ed esperienze sulla ricerca varietale in agricoltura biologica ed a basso impatto e su come impostare dei progetti di ricerca partecipativa. Anche quest’anno, le visite vedranno la partecipazione del Prof. Salvatore Ceccarelli, genetista e consulente in miglioramento genetico dell’ICARDA (International Center for Agricultural Research in the Dry Areas – Alleppo, Siria). Le visite saranno effettuate nelle aziende che ospitano le prove, dove sono messe a confronto diverse popolazioni e miscele varietali di orzo, frumento duro e tenero. L’obiettivo del programma 2012 è quello di cominciare a entrare nel dettaglio di come osservare le parcelle e che tipo di dati rilevare e come, durante la stagione. Anche il Molise fa parte di questo progetto e nella giornata di Giovedì 14 Giugno, come da programma, verranno visitate le parcelle di frumento duro presso l’azienda agricola di Modesto Petacciato a San Giuliano di Puglia, per spostarsi poi, nel pomeriggio nei campi sperimentali d’orzo dell’azienda agricola Ilaria Beatrice Ruggiero, situata in agro di Matrice e, per finire, presso l’azienda agricola Corbo, in agro di Longano, dove verranno valutate le diverse risposte vegeto/produttive su parcelle d’orzo coltivate a due diverse quote.
Si ringrazia il dott. Paolo Di Luzio, presidente dell’Aiab Molise, per il materiale fornito e per l’impegno profuso nella promozione e lo sviluppo di metodologie eco-compatibili, a basso impatto ambientale. 
Sebastiano Di Maria