Al Canada il primato delle varietà

di Pasquale Di
Lena

Italia a Tavola.net

Ben 474 le
varietà di viti censite in Canada, con 48 sinonimi. Nella lista del bellissimo
Paese del Nord America, multietnico ed ospitale si trovano alcune delle migliori
viti selezionate e conservate con passione.
Quando ci è capitato di leggere la lista internazionale delle varietà di viti,
organizzata dall’Oiv, quale risultato della compilazione delle liste dei 33
paesi membri e non membri di questa “Organizzazione internazionale della vite e del vino” e, con
nostra grande sorpresa, ci siamo dovuti ricredere sul primato dell’Italia in
quanto a biodiversità viticola.
 
 

In testa, con 474 varietà di viti e 48
sinonimi, è il Canada, il delizioso paese del nord america, caratterizzato da
lunghi inverni rigidi, che ha accolto gran parte dell’emigrazione italiana dopo
la fine della seconda guerra mondiale e per tutta la metà degli anni
’60.
Seguito in classifica, con 453 varietà e 118 sinonimi, dall’Italia;
Francia (340 e 62) e Portogallo (340 e 26); Stati Uniti (318 e 21); Nuova
Zelanda (306 e 63); Croazia (271 e 186); Romania (230 e 84); Svizzera (223 e
30); Australia (201 e 74) e, al disotto di questa cifra tutti gli altri paesi
con il Giappone fanalino di coda con una sola varietà (Kashu) e un solo sinonimo
(Kashu kashu).
Fra i vitigni canadesi di chiara origine italiana abbiamo trovato “Corvina”,
“Nebbiolo”, “Aleatico” e “Pagadebiti” che richiama il noto vitigno
romagnolo.
 
 
Grappoli d’uva congelata, in  Canada,  da cui si ottiene l’Eiswein o Ice Wine, vino dolce da regioni fredde 

E poi, altri nomi italiani che fanno pensare alla loro
provenienza dalle regioni del nostro Paese quali compagni dei nostri emigranti,
insieme con altre piante, come sono stati, tanti secoli fa, i vitigni introdotti
dai coloni greci sbarcati nelle regioni del nostro meridione, in particolare
Campania, Puglia e Calabria. C’è anche un “Aurore” che, posso pensare, più che l’Italia richiama la deliziosa
cittadina al nord di Toronto, che abbiamo avuto modo di conoscere e visitare più
volte grazie al nostro amico Elio, uno che ha dato molto all’immagine che i vini
italiani hanno oggi in Ontario e nelle altre provincie del
Canada.
L’Italia solo seconda e per poco, un risultato che non toglie ma
arricchisce il suo patrimonio di biodiversità con i primati nel campo olivicolo
e ortofrutticolo che, con questi ed altri preziosi testimoni, fanno dei nostri
territori l’origine della qualità e delle bellezze, soprattutto paesaggistiche.